Obesità e rischio cardiovascolare

Rischio cardiovascolare: qualche dato

Le malattie del cuore e del sistema circolatorio (cardiovascolare o CVD) sono la principale causa di mortalità in Europa, responsabile di oltre 3,9 milioni di morti all’anno, ovvero il 45% di tutti i decessi incorsi.

Negli uomini CVD causa circa 1,8 milioni di morti l’anno, mentre nelle donne è responsabile di 2,1 milioni di morti l’anno. In confronto, il cancro rappresenta poco meno di 1,1 milioni di morti negli uomini e poco meno di 900.000 decessi nelle donne.

Il rischio cardiovascolare si presenta con la cardiopatia ischemica (IHD) e l’ictus: l’IHD è la principale causa di mortalità in Europa, responsabile di 862.000 morti all’anno (19% di tutti i decessi) tra gli uomini e 877.000 morti (20%) tra donne ogni anno mentre l’ictus ha causa ogni anno 405.000 morti (9%) negli uomini e 583.000 (13%) decessi nelle donne1.

Nella maggior parte dei Paesi europei gli effetti della lotta all’ipertensione arteriosa, la sedentarietà, l’ipercolesterolemia e, più recentemente, al fumo di sigaretta, si sono tradotti in una riduzione delle mortalità per malattie cardiovascolari. Ciò non è avvenuto per l’eccesso di peso e l’obesità che sono tra i più importanti fattori di rischio di malattie e mortalità cardiovascolare.

Health for All: lo studio dell’obesità in Europa

Il database Health for All dell’OMS fornisce una selezione di indicatori relativi ai 53 Paesi membri dell’OMS Europa2. Gli indicatori coprono: dati demografici di base, stato di salute (mortalità, salute materno-infantile), determinanti di salute (stili di vita e ambiente), assistenza sanitaria (risorse e utilizzo) e tra questi risulta anche la prevalenza standardizzata per età sul sovrappeso e l’obesità in Europa.

Questi dati sono ricavati in gran parte da indagini nazionali3 basate sulla popolazione, che differiscono in termini di frame di campionamento, fascia di età e metodi (ad esempio valori di altezza e peso misurati o autodedotti), limitando così la comparabilità tra di essi.

Il database Health for All mostra che in Europa nel 2014 il 62% dei maschi e il 55% delle donne erano sovrappeso, mentre il 21% dei maschi e il 25% delle femmine erano obesi4. In tutti gli Stati la prevalenza dell’obesità tendeva ad essere più elevata tra le donne rispetto agli uomini e solo in undici Paesi, tutti nell’Europa occidentale, l’obesità era più comune negli uomini rispetto alle donne: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia.

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Obesità, un rischio per i problemi cardiovascolari

Oltre ad aumentare il rischio di CVD direttamente, l’obesità è un fattore di rischio per ipertensione, aumento del colesterolo nel sangue, diabete e ridotta tolleranza al glucosio.

Gli adulti con un indice di massa corporea (BMI = kg/m2) da 25 a 30 sono considerati sovrappeso mentre quelli con un BMI superiore a 30 sono considerati obesi.

I meccanismi attraverso i quali l’eccesso di peso e l’obesità sono dannosi per la salute del cuore e dei vasi sono molteplici e sono frequentemente legati ad altri fattori di rischio cardiovascolare quali l’insulino-resistenza e il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’aumento del colesterolo “cattivo” e dei trigliceridi: in tutti questi casi ogni chili di troppo corrisponde a un aumento del peso di ogni singolo fattore di rischio. Ma, al di là di questi effetti mediati, si è osservato che il tessuto adiposo viscerale (trattasi di una delle componenti del grasso addominale) è una sorta di organo endocrino (una specie di ghiandola) metabolicamente attivo in grado di produrre e di immettere nel sangue una serie di sostanze che al di sopra di un certo livello hanno effetti negativi molto rilevanti sul cuore, sui vasi e sulla circolazione5.

Una corretta valutazione del rischio cardiovascolare è indispensabile e comprende non solo la misura del peso, ma anche la misurazione del giro vita: se questo supera i 94 cm per l’uomo e i 80 cm per la donna, occorre iniziare a pensare seriamente alla propria salute, non tanto per un fatto estetico, ma per il potenziale rischio di problemi cardiaci. Se supera poi i 101 cm per l’uomo e gli 87 cm per la donna la probabilità di andare incontro a malattie cardiovascolare diventa davvero alta.

Adottare abitudini alimentari equilibrate e un buon livello di attività fisica eseguita quotidianamente sono i presupposti per evitare e correggere il sovrappeso e l’obesità.

I trattamenti farmacologici o di chirurgia bariatrica possono invece essere presi in considerazione solo in caso di obesità di grado molto elevato e associate a condizioni patologiche ad alto rischio.

 

NOTE
  1. https://researchportal.bath.ac.uk/en/publications/european-cardiovascular-disease-statistics-2017.
  2. http://www.epicentro.iss.it/stumenti/database.asp.
  3. Il database viene aggiornato due volte l’anno e contiene dati a partire dal 1970. Fornisce la possibilità di analisi nazionali e tra Paesi con il supporto di grafici, curve, cartine, che possono essere esportate gratuitamente verso altri programmi software. I dati provengono da un network esteso di esperti di statistica, sorveglianza, dai programmi tecnici dell’Oms Europa e da istituzioni partner come Eurostat e l’Ocse. Il database di indicatori in Italia viene gestito dall’ISTAT ed è strutturato in maniera tale da poter essere interrogato dal software HFA fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità adattato alle esigenze nazionali. Attualmente il database contiene 4000 indicatori. Con gli aggiornamenti periodici vengono aggiornati gli indicatori all’ultimo anno disponibile, vengono ampliate le serie storiche andando a ritroso nel tempo, viene potenziata l’informazione a livello provinciale, vengono aggiunti nuovi indicatori.
  4. http://www.ehnheart.org/images/CVD-statistics-report-August-2017.pdf, pp. 162-173.  
  5. https://sanrocco.grupposandonato.it/obesita-un-rischio-per-i-problemi-cardiovascolari.html.

 

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